Call to action efficaci nell’email marketing
La call to action, in italiano si traduce in “invito all’azione” e spesso il termine è abbreviato nelle iniziali CTA, non è altro che suggerire tramite appositi elementi grafici e/o dichiarazioni rivolte al lettore che tipo di attività vorremmo che svolgesse durante la fruizione di un nostro contenuto.
Definizioni a parte di call to action, dobbiamo pensare che in media tutti noi siamo sempre molto distratti e con poco tempo per soffermarci ad approfondire un contenuto trovato sul web. Pertanto, se un testo è presentato con le informazioni esatte da seguire sarà più semplice che quelle attività vengano svolte.
Se invece non diamo istruzioni, la persona potrebbe leggere il contenuto e chiudere la pagina, quindi abbandonare il sito senza compiere nessun tipo di interazione, oppure restare disorientata dopo aver letto senza capire cosa fare.
Le newsletter dovrebbero sempre avere una call to action e non dovrebbero mai finire “dentro se stesse”. Il contenuto dovrebbe sempre portare da qualche altra parte.
“Email Marketing Automation” di Maura Cannaviello.
Facciamo alcuni esempi:
- una newsletter con contenuti di intrattenimento/informativi potrebbe presentare al suo interno più call to action e di conseguenza avere collegate varie pagine di atterraggio come articoli del blog o del sito, news prese in giro per la rete. E ancora, pagine landing, survey e iniziative collaterali a cui vogliamo dare visibilità.
- una mail con contenuto commerciale, anche chiamata DEM, sia in ambito B2B sia in ambito B2C dovrebbe presentare una call to action unica, anche se è possibile ripeterla più volte nel template, e collegarsi sempre alla stessa pagina, cioè nel “luogo digitale” dove deve svolgersi la conversione.
Email Efficace Training
Puntata 4
La puntata numero 4 di Email Efficace Training, il podcast sulle strategie di email marketing e lead generation, ospitato dalla piattaforma Patreon, tratta di “Call to action nell’email marketing”.
Breve trascrizione della puntata n. 4 di “Email Efficace”:
Con conversione si fa riferimento a una trasformazione da parte del nostro contatto. Ad esempio, deve diventare un iscritto alla nostra lista o un nostro cliente, prenotare un appuntamento, partecipare a un evento e altro in base all’obiettivo che ci siamo preposti di raggiungere con la campagna di email marketing.
Se vogliamo parlare di email design, in una puntata precedente ho approfondito questo tema, la call to action nell’email marketing può essere rappresentata con un bottone. Sarà necessario prevedere uno studio dal punto di vista visuale come la grandezza, la forma, il colore e altro che dovrebbe andare di pari passo con l’immagine coordinata del marchio o prodotto.
C’è uno studio a monte su come presentare la call to action nelle mail che, tuttavia, non dovrebbe essere solo di tipo estetico perché la vera funzione di questo elemento è far cliccare il link e quindi portare alla pagina di conversione.
Se la persona non clicca, per quanto può essere curato esteticamente il bottone inserito nella newsletter, con tutta probabilità l’invito all’azione è inefficace e di conseguenza inutile al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Dovremo quindi fare degli A/B test per capire quale variabile converte meglio in termini di clic…